Come educare i nostri figli

Come educare i nostri figli

Domanda che si pongono tutti i genitori: “starò facendo un buon lavoro con mio/a figlio/a?- Come lo/a devo educare?

Non c’è una risposta univoca e corretta, l’educazione non è un concetto assoluto; in Italia riteniamo corretto e educato dare del lei alle persone più anziane, nei paesi anglosassoni non è così. Comunque anche questo concetto si modifica al variare dell’ambiente di riferimento che, come la cultura, non è un fenomeno statico, per cui il concetto di educazione è in relazione alla cultura, all’ambiente, alla fase evolutiva, al rispetto delle caratteristiche personali dei figli e dei genitori.

Uno strumento che spesso suggerisco ai genitori in un contesto di sostegno alla genitorialità e di psico-educazione è il TOKEN ECONOMY il cui approccio, essendo prettamente comportamentale, si sposa perfettamente al mio stile e al mio orientamento.

DI COSA SI TRATTA?

È un programma di modificazione del comportamento che consiste nell’erogazione di token (gettoni) dopo l’emissione di comportamenti desiderati.

L’obiettivo è:

  • AUMENTARE LA FREQUENZA DEI COMPORTAMENTI DESIDERABILI
  • DIMINUIRE LA FREQUENZA DEI COMPORTASMENTI PROBLEMATICI

I token si possono accumulare e scambiare con altri rinforzatori.

COME PROCEDERE?

L’ideale sarebbe essere guidati da un professionista, la lettura dell’articolo permette solo di accennare all’argomento.

Prima di tutto è necessario scegliere i comportamenti che vogliamo incrementare; pochi, chiari, ben definiti ovvero osservabili, quantificabili e realizzabili (esempio mangiare da solo o addormentarsi nella propria stanza (rimanendoci!) e non nel “lettone”.

Successivamente vengono definiti i TOKENS (monetine, adesivi, stelline, cuoricini, ecc.) che verranno distribuiti al bambino subito dopo (10 minuti o mezz’ora sono già troppi) l’emissione del comportamento desiderato e accompagnati da un rinforzo sociale (manifestazione di approvazione e/o affetto come sottolineare la correttezza del comportamento messo in atto.

I rinforzi positivi possono anche essere:

  • di consumo (es, cibo)
  • dinamici (es. attività piacevoli, sport)
  • di possesso: premi materiali
  • simbolici: token che possono essere scambiati con altri rinforzi.

L’elenco dei premi deve essere stabilito con chiarezza fin dall’inizio, utilizzando anche delle immagini e cercando di mantenere sempre alto l’interesse e la motivazione.

Esempio di rinforzo positivo:

SITUAZIONECOMPORTAMENTOCONSEGUENZE IMMEDIATECONSEGUENZE A LUNGO TERMINE
Un genitore è impegnato in cucinaLa figlia di 3 anni gioca con il suo bambolottoIl genitore appena finisce in cucina si siede a giocare con la figlia e il bambolottoIn futuro sarà più probabile che la figlia giochi con i bambolotto mentre il genitore è in cucina
Un genitore sta facendo acquisti con il figlio in un grande magazzinoIl figlio comincia a lamentarsi: “voglio andare a casa, voglio andare a casa!”Il genitore si imbarazza ed esce immediatamente dal negozioIn futuro sarà più probabile che in situazioni simili il bambino si lamenti

In entrambi i casi il nostro comportamento (e non quello che diciamo) ha determinato delle risposte attraverso il condizionamento operante. Anche se nel primo caso la conseguenza è positiva e nel secondo è negativa, il processo che ha determinato la conseguenza è lo stesso: IL RINFORZO POSITIVO.

Un rinforzo positivo è quindi un evento che compare immediatamente dopo un comportamento e aumenta la frequenza del comportamento stesso (o la probabilità della sua comparsa).

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